Effetto Kervran

Per Effetto Kervran si intende:
una reazione nucleare debole, con rilascio energetico pari a zero, capace di generare un atomo partendo da un altro.

In altre parole:
una reazione capace, ad esempio, di partire dal potassio e trasformarlo in calcio, senza che in tale passaggio ci sia una generazione o un assorbimento di calore.
Ancor più semplicemente:
il fenomeno di trasmutazione di elementi a basse energie.

Va detto che la tecnologia attuale è in grado di trasmutare gli elementi ma solo usando alte energie. Inoltre si pensa che la fusione fredda si basi proprio sull’effetto Kervran.

Kervran (1901-1983) fu fortemente contrastato e preso in giro. Si pensa anche a una manovra di insabbiamento visto che il grande pubblico non ha mai sentito parlare di lui.
Eppure la sua teoria è stata confermata nel 1973-1974 dalle prove effettuate al CERN di Ginevra, ed è di una portata enorme: la natura è in grado di compiere la trasmutazione degli elementi, un fenomeno tanto agognato anche dagli antichi alchemici.

Perchè la comunità scientifica rifiutava l'ipotesi di Kervran?
Perchè questi fenomeni erano in contraddizione con la legge di Lavoisier e con la formula di Einstein E=mc², ritenendo che la fusione di due nuclei e la trasformazione di elementi potessero avvenire soltanto ad elevatissime energie, (come nell'esplosione atomica e nelle stelle).
Insomma: la somma delle masse reagenti deve essere uguale alla somma delle masse nei prodotti di reazione. Cioè la quantità di atomi per ogni elemento presente all'inizio della reazione chimica si deve ritrovare anche alla fine.
Più semplicemente: la reazione chimica agisce a livello di atomi, non comporta modifiche alla struttura degli atomi di partenza, ma solo alla loro aggregazione.

Nell'Effetto Kervran invece la conservazione della massa verrebbe rispettata a livello di particelle subatomiche: resta invariato non  la quantità di atomi, ma il numero di elettroni, protoni e neutroni di partenza. Tra le masse reagenti e i prodotti di reazione resta invariato il peso atomico.

Com'è possibile tutto ciò?
In ambito biologico Kervran accertò che questo tipo di reazioni coinvolgevano un qualche enzima che catalizzava la reazione chimica.

Qui riporto quanto ho trovato a questo link: http://autocostruire.forumcommunity.net/?t=28270466

Ci sono degli esempi di trasmutazione in natura, e sono stati studiati: riguardano il decadimento radioattivo di alcuni elementi, a bassa energia, senza emissione di radioattività.
Il superamento di una barriera di potenziale, come quella che separa due nuclei, in generale può essere ottenuto in due modi: fornendo dall'esterno l'energia necessaria a vincere tale barriera, oppure interponendo una forza in modo da ridurre il potenziale in alcuni punti della barriera, distribuendolo in modo asimmetrico.

Alcuni fisici giustificarono le trasmutazioni a bassa temperatura con l'intervento degli enzimi e dei neutrini. Il fisico teorico contemporaneo 0. Costa de Beauregard ha ipotizzato che queste reazioni potrebbero essere spiegate mediante l'emissione di una particella simile al neutrino (reazioni esoenergetiche), di massa e carica nulle e di energia compresa fra i 5 e i 10 MeV.

Le trasmutazioni a bassa temperatura coinvolgerebbero uno o più protoni che si fondono con un nucleo: il neutrino cede l'energia necessaria alla fusione. Il protone in oggetto sarebbe un atomo di idrogeno privo del suo elettrone. Nel caso specifico, l'enzima funziona come un concentratore di neutrini che innescano la fusione fra l'idrogeno e il potassio, formando calcio. Il neutrino, privo di carica, fornirebbe l'energia per fondere il protone di idrogeno col nucleo di altro elemento. Ciò spiegherebbe la reazione che porta un protone di idrogeno e un atomo di potassio (numero atomico 39) a formare un atomo di calcio (numero atomico 40).

Altro approccio per spiegare il fenomeno è il fatto che l'enzima contiene un gruppo metile o altri gruppi con atomi carichi positivamente, che attraggono la nube di elettroni nell'atomo oggetto della reazione enzimatica. Si crea una zona in questa nube elettronica con caratteristiche di carica elettrica meno negativa, e quindi relativamente positiva, rispetto agli elettroni di un altro atomo interagente. Ad esempio, l'enzima cambia la distribuzione di potenziale nella nube di elettroni di magnesio (numero atomico 24); la zona debole, meno repulsiva, di questa nube può allora fondersi con un nucleo di ossigeno (numero atomico 16), per formare calcio (numero atomico 40).


.... non è che abbia capito tutto, e voi?
Comunque mi intriga la questione del neutrino, senza carica e senza massa, difficilissimo da individuare. Il neutrino trapassa tutto, come un fantasma. Se non ricordo male (l'ho letto tantissimi anni fa, forse le cose sono cambiate ...), se ne trova traccia grazie a enormi vasche di cloro sepolte con il quale il neutrino reagisce e quindi dà contezza di sè.

Tutto ciò che non è polare cattura la mia attenzione.

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