Reiki e medicina

Stavo lavorando a un altro post quando inaspettatamente sono stata raggiunta per Puro Caso (mediato dai motori di Google!... ma il Puro Caso come lo intendo io si serve di tutto l'Universo per manifestarsi) da questa pagina che trascrivo integralmente citandone pure la fonte così come l'ho trovata; i link non sono funzionanti perciò chi è interessato agli articoli collegati vada su:
http://www.sirfa-reiki.it/reiki---medicina.html

L'evidenziazione gialla è mia.

Il link per la petizione:
http://www.avaaz.org/it/petition/Che_lOMS_non_precluda_la_felicita_e_la_salute_allumanita_ignorando_che_luomo_ha_unanima/?copy



REIKI E MEDICINA UFFICIALE 

LA SCIENZA SPIEGA GLI EFFETTI DEL REIKI E I PERCHE' DELLA SUA EFFICACIA:

La principale azione terapeutica esercitata dal "Guaritore Rekista " proviene da una emissione di biofotoni cerebrali e dall'"onda informativa delle simil-alpha".
La trasmissione elettromagnetica cerebrale del Reikista (poichè noi parliamo di Reiki) stimola per Biorisonanza l'attività cellulare cerebro-organica del ricevente nelle stesse frequenze.
L'attività elettromagnetica del DNA - RNA dei neuroni cerebrali delle cellule alterate del ricevente viene riattivata dal Reikista con un'azione di Biorisonanza trasmessa per induzione.
La rigenerazione cellulare ottenuta si può finalmente documentare grazie ad apparecchi - sensori di nuova generazione. Fino a qualche tempo fa si credeva che il cervello fosse solo una "massa pensante" e che le "guarigioni" fossero dovute ad un effetto placebo o ad un'azione suggestiva provocata dal Reikista o dal pranoterapeuta che trasmetteva "calore" dalle sue mani.
I detrattori asserivano che, quando il Curatore "non sapeva guarire", era un ciarlatano ed il fluido "non esisteva". Quando l'ammalato "guariva" era invece quest'ultimo che si suggestionava da solo. 

Ovviamente ribadiamo il concetto che
il GUARITORE
non guarisce nessuno ma riequilibra energeticamente
così bene la persona da portarla, se la sua Anima è "pronta", alla sua autoguarigione.


Zimmerman
, eminente studioso, si occupò, verso il 1998, di verificare cosa avviene mentre si praticano terapie energetiche come il Reiki. La ricerca rivelò che non solo le onde cerebrali del praticante e del ricevente si sincronizzavano nello stato alfha, caratteristico del rilassamento profondo, dell'analgesia e della meditazione, ma che pulsavano all’unisono con il campo magnetico terrestre: la "Risonanza Schuman".
Durante i trattamenti, il campo biomagnetico dei Reikisti era almeno mille volte più esteso del normale e ciò non aveva alcuna relazione con la corrente del corpo interno.

Zimmerman e Seto
 approfondirono ulteriormente lo studio dell'ampio campo biomagnetico pulsante emesso dalle mani di praticanti di metodi di trasmissione energetica come il reiki, mentre lavoravano.
Essi scoprirono che le pulsazioni vibravano alle stesse frequenze delle onde cerebrali, in un intervallo compreso tra 0,3 e 30 Hz, con maggiore densità tra 7 e 8 Hz, nello stato ALPHA. Ricerche mediche indipendenti hanno dimostrato che in questo intervallo di frequenze, le capacità di autoguarigione del corpo sono fortemente stimolate e che specifiche frequenze possono essere utilizzate per rigenerare i diversi tessuti.
Ad esempio, 2 Hz per la rigenerazione dei nervi, 7 Hz per la crescita ossea, 10 Hz per la guarigione dei legamenti e 15 Hz per la formazione dei capillari.
I macchinari per la fisioterapia, basati su questi principi, sono stati creati per favorire la rigenerazione dei tessuti molli e la tecnologia ad ultrasuoni è comunemente usata per pulire arterie intasate e disintegrare calcoli renali. Inoltre, da anni, si sa che piazzare una bobina elettrica attorno ad una frattura che non si ricompone aiuta l'osso a crescere e a rigenerarsi.

Lo stesso effetto si rispecchia nella persona che riceve un trattamento reiki; e il Il Dottor Becker
  ritiene che sia questo effetto, più di ogni altro che regola la rigenerazione dalle ferite e il riequilibrio dell'intero sistema. Ciò evidenzia una delle caratteristiche speciali del Reiki (e terapie simili) che lo rendono particolarmente efficiente, vale a dire il fatto che sia il praticante che il ricevente beneficiano del trattamento.
Il Dottor Becker spiega come le onde cerebrali non siano confinate al cervello ma viaggino in tutto il corpo attraverso il sistema perineurale, costituito dalle guaine dei tessuti connettivi che circondano tutti i nervi. Nel corso di un trattamento, queste onde iniziano come pulsazioni relativamente deboli nel talamo del cervello del praticante e accumulano forza mentre fluiscono ai nervi periferici del corpo, incluse le mani.
È interessante notare che il Dott. Becker basò il proprio studio su un campione di soggetti di diverse culture e indipendentemente dai loro sistemi di credenze o usanze e tutti i test portarono ai medesimi risultati.

Una parte della crescente popolarità del Reiki, anche fra gli studiosi, sta nel fatto che non impone un set di credenze e può essere liberamente utilizzato da persone di ogni cultura, formazione e fede; inoltre è ormai comprovata la sua efficacia nel rilassamento e in analgesia
. Questa efficacia associata alla neutralità lo rende particolarmente appropriato anche per l'uso in ambito medico... come già succede anche in Italia, tipo l'OSPEDALE SAN RAFFAELE di Milano, alcune ASL della toscana e dell'Umbria etc...

In molti ospedali del mondo e' stato dimostrato come il Reiki sia efficace nelle terapie del dolore, nell'assistenza pre e post operatoria, durante i trattamenti chemio e radioterapici del malato oncologico.
E' stato dimostrato come lo stato di rilassamento mentale che un ciclo di Reiki produce dura per piu' settimane ed e' in grado di alleviare sintomi fisici quali dispnea, astenia, nausea e stati psichici quali ansia, insonnia, depressione... Vorremmo dire che Reiki fa molto di piu'... e senza paura di smentite... aspettiamo pazientemente il tempo in cui i Reikisti, a fianco dei Medici, entreranno negli ospedali.



IL REIKI NELLE STRUTTURE SANITARIE
Reiki affianca la terapia convenzionale in numerosi centri ospedalieri di tutto il mondo. In molti centri statunitensi e canadesi, reiki è utilizzato per lo più dal personale infermieristico e dai fisioterapisti, affiancati anche da volontari e fa parte del curriculum formativo di queste figure professionali. Reiki affianca la terapia convenzionale in numerosi centri ospedalieri di tutto il mondo. In molti centri statunitensi e canadesi, reiki è utilizzato per lo più dal personale infermieristico e dai fisioterapisti, affiancati anche da volontari e fa parte del curriculum formativo di queste figure professionali.

REIKI IN OSPEDALE PROGETTO IN SVOLGIMENTO DAL 2006

Studio sugli effetti dei trattamenti REIKI sull'ansia e sul dolore nel malato oncologico tratto dal sito: www.ilreiki.it
L'associazione cerchiodiluce prosegue l'indagine iniziata nel 2003, in collaborazione con il personale medico e infermieristico del
COES (Centro Oncologico Ematologico Subalpino), sull'efficacia dei trattamenti reiki nell'accompagnamento dell'iter terapeutico dei malati oncologici e nelle cure palliative.

Reiki è utilizzato come supplemento della terapia convenzionale, quindi effettuato su pazienti con una diagnosi definita, che stanno già ricevendo un trattamento farmacologico.
  • Lo studio in fase di svolgimento indaga gli effetti di reiki su ansia e dolore.
Per lo studio sono inclusi, su indicazione di medici e infermieri, pazienti affetti da neoplasia in cura presso il Centro Oncologico Ematologico Subalpino, ai quali sono praticati gratuitamente i trattamenti reiki dagli operatori dell'associazione, durante la somministrazione delle terapie in Day Hospital.
  • Gli operatori reiki che partecipano al progetto eseguono una formazione presso l'associazione cerchiodiluce.
I dati sono raccolti attraverso la somministrazione ai pazienti di un questionario redatto dall'associazione e dall'equipe medica, nel quale sono utilizzate le scale VAS (Visual Analogic Scale) per ansia e dolore. Il questionario, diviso in diverse sezioni è compilato dai pazienti prima e dopo aver ricevuto il trattamento e rileva anche eventuali cambiamenti nello stato psicologico e fisico del paziente durante il trattamento.
  • Risultati e ricadute attesi* Introdurre l'operatore reiki all'interno della struttura ospedaliera a supporto dell'equipe di medici, psicologi e infermieri che lavora per prendersi cura del malato nella sua complessità. Il trattamento reiki offre un supporto al trattamento psicologico delle emozioni legate alla malattia e può contribuire a migliorare la qualità della vita del paziente nel suo iter terapeutico.

* L'esperienza dei primi due anni del progetto reiki in ospedale presso il C.O.E.S. ha evidenziato che nel malato oncologico i benefici dei trattamenti reiki sullo stato emotivo possono migliorare la sua capacità di affrontare cure farmacologiche prolungate e il suo rapporto con la struttura ospedaliera.
* I benefici di reiki sono inoltre riscontrabili sul dolore e sull'ansia, in particolare se la seduta reiki è effettuata durante la somministrazione dei farmaci.
* Trattandosi di una tecnica dolce di rilassamento, senza effetti collaterali, basato sul semplice contatto delle mani dell'operatore sul paziente,
  • reiki si presta bene come trattamento integrativo alla terapia del dolore e potendo essere praticato in ogni situazione senza fare ricorso a strumenti, è adatto come tecnica di supporto nelle equipe di cure palliative.

* L'operatore reiki che lavora in ospedale è una figura professionale che, oltre ad avere una solida pratica della tecnica, segue un'adeguata e permanente formazione che lo supporta nell'interagire con la complessa realtà del malato oncologico.

REIKI IN ITALIA

  • Il CESPI di Torino, ente di formazione per infermieri include i seminari di reiki tra i suoi programmi. 
  • Presso il Centro di Medicina Psicosomatica dell'Ospedale San Carlo Borromeo di Milano è praticato reiki a pagamento con riferimento al tariffario del Servizio Sanitario Nazionale.
  • Al SAN RAFFAELE DI MILANO le cefalee piu' dolorose vengono curate da Reikisti
L'iniziativa fa parte del progetto osservazioni e valutazioni di procedure terapeutiche di medicina complementare approvato dalla Regione Lombardia. L'equipe è formata da cinque medici e da una psicologa. La terapia è eseguita su pazienti affetti da emicrania che ricevono un ciclo di otto trattamenti reiki a cadenza settimanale.
  • Alcune ASL dell'umbria e della Toscana hanno trattamenti di reiki
  • L'Ospedale Versilia dell'Azienda Sanitaria della Regione Toscana ha inserito nei servizi a pagamento i trattamenti reiki (AUSL 12 di Viareggio)
  • L'A.O. Ospedale San Carlo Borromeo propone trattamenti di Reiki per chi ha un'emicrania ribelle ai trattamenti farmacologici e ha una storia di abuso di analgesici. Si può usufruire del trattamento presso il Centro di Medicina Psicosomatica dell'Ospedale San Carlo Borromeo di Milano. 
  • L'A.O.Ospedale San Carlo Borromeo è l'unica Azienda Ospedaliera pubblica in cui viene praticato Reiki e secondo tariffario S.SN.: ciò è possibile nell'ambito dei progetti di Medicina Complementare approvati dalla Regione Lombardia. Leggi articolo (001)
  • Il Servizio per le Tossicodipendenze e l’Alcologia (Ser.T) di Vicenza (ULSS 6) ha inserito tra i suoi programmi di recupero di soggetti alcool dipendenti anche la disciplina del Reiki. Da gennaio 2011 L’associazione Culturale “Sorgente di Luce“ in collaborazione col Ser.T di Vicenza propone un progetto riabilitativo per soggetti alcool dipendenti dal titolo “Reiki For Me” 
  • Il Collegio degli Infermieri (IPASVI) di Como ha inserito tra i suoi programmi di formazione anche la disciplina del Reiki. A ottobre 2008 è stato tenuto, dall’Associazione Culturale “Sorgente di Luce”, il primo corso dal titolo: “Seminario di Reiki di Primo Livello - L’utilizzo di tecniche complementari per il trattamento nell’assistenza infermieristica e autotrattamento nella gestione dello stress del professionista. L’evento è stato accreditato ai fini ECM e gli sono stati riconosciuti 16 crediti per i due giorni di corso (per maggiori dettagli vedi il programma del corso dell’evento nelle pagine seguenti).
  • Il C.E.S.P.I. di Torino, ente di formazione per infermieri, include i seminari di Reiki tra i suoi programmi.
  • La Struttura Complessa di Oncologia Medica delle Molinette di Torino, afferente al Polo Oncologico della Cittadella Ospedaliera, ha avviato, a partire dal 2003, il progetto “Reiki in Ospedale”. Scopo del progetto è di fornire un supporto ai pazienti del Centro Oncologico Ematologico Subalpino (C.O.E.S.), sottoposti sia a terapie mediche convenzionali, sia a cure palliative, attraverso la pratica del Reiki. Il progetto sta incontrando un vasto consenso fra i pazienti, che spesso richiedono un trattamento Reiki grazie all’esperienza positiva di un altro paziente. Dal 2005 i trattamenti di Reiki sono inseriti nella Guida ai Servizi aziendali e territoriali COES e sul sito ufficiale dell’Ospedale Molinette di Torino.
  • Presso il Centro di Medicina Psicosomatica dell’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano è praticato Reiki a pagamento, con riferimento al tariffario del Servizio Sanitario Nazionale.
  • L’Ospedale “Versilia” dell’Azienda Sanitaria della Regione Toscana ha inserito nei servizi a pagamento i trattamenti Reiki.
  • La Stampa riporta un articolo su reiki, dove si riporta che Hayden Roulston, ciclista neozelandese sarebbe "guarito" facendo ricorso al Reiki, articolo che vi mostriamo con un [ click qui ].
  • Sul sito Malattie Reumatiche Infiammatorie Croniche e Autoimmuni (MA.R.I.C.A), bresciareumatologia.it è pubblicato un ottimo articolo sugli effetti benefici del reiki nelle fibromialgie, ve lo mostriamo con un [ click qui ].

REIKI NEL MONDO
  • Il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York propone il Reiki come medicina integrativa.
  • Nella Tucson Medical Center’s Reiki Clinic in Arizona, sono presenti operatori Reiki dal 1995 presso il reparto oncologico.
  • Il California Pacific Medical Center in California, offre terapie complementari e integrative tra cui il Reiki.
  • Negli USA i corsi di Reiki vengono inseriti dalle associazioni professionali tra quelli che danno diritto all’acquisizione di “crediti formativi”, chiamati in questo paese CEU (Continuino Education Units): per esempio un corso base di Reiki (il cosiddetto primo livello) dà diritto a 7 punti CEU presso l’American Holistic Nurses Association (AHNA) e presso il National Certification Board of Therapeutic Massage and Bodywork (NCBTMB). Per approfondimenti su questo punto contattare l’International Center for Reiki Training in Michigan.
  • Memorial Sloan Kettering Cancer Center - New York 
L'ospedale propone il Reiki come terapia individuale per i degenti, a richiesta di questi ultimi. Nell'ospedale inoltre ci sono 6 dottori e 25 infermiere che usano Reiki. I corsi sono stati tenuti da Marylin Vega, che esegue trattamenti di Reiki ai malati, inclusi malati di cancro e trapiantati ai reni.
  • Manhattan Eye, Ear and Throat Hospital - New York
Marylin Vega esegue trattamenti Reiki pre/post operazione e a malati di ogni genere.
Vedi anche Memorial Sloan-kettering Cancer Center
  • Women & Infant Hospital - Providence, Rhode Island
Reiki Clinic nel Dipartimento di Oncologia, gestita da Ava Wolf e Janet Wing.
  • Rhode Island State Nurse's Association
Al suo interno si effettuano training di Reiki per infermieri. La formazione è gestita da Ava Wolf e Janet Wing
  • Tucson Medical Center (TMC) - Arizona
Dal 1995 si eseguono trattamenti Reiki ai pazienti nei loro letti, per opera di volontari. Il Reiki si è diffuso prima in Oncologia, e poi gradualmente anche negli altri reparti.
  • Portsmouth Regional Hospital - New Hampshire
Reiki offerto sistematicamente come servizio per i pazienti del reparto di Chirurgia dell'ospedale, da parte dei 20 membri formati al Reiki. Più di 400 pazienti hanno ricevuto trattamenti pre o post operazione dal 1997 ad oggi. Programma gestito da Patricia Alandydy, infermiera, Assistand Director of Surgical Service.
  • California Pacific Medical Center - North California
E' uno dei più grandi ospedali della California. Al suo interno usa molte medicine complementari, tra cui Reiki. Programma gestito da due medici, Dr. Mike Cantwell e Dr. Amy Saltzman con successo: la lista di attesa è spesso sopra i 100 pazienti. I pazienti che reagiscono bene ai trattamenti di Reiki partecipano ad un corso di Reiki in modo da continuare ad auto-trattarsi, liberando il personale interno all'ospedale che può così trattarne altri.
  • University of Michigan Medical School
Mary Lee Radka, infermiera, gestisce i corsi di Reiki all'interno dell'ospedale destinati a infermieri ed allo staff ospedaliero. Nell'ospedale è usato il Reiki, tra l'altro anche nel pronto soccorso.
  • Ospedali del New England (USA)
Più di una dozzina di ospedali della regione hanno formato il loro staff al Reiki e lo applicano come cura complementare.
Columbian Presbyterian Medical Center - New York
Dr. Mehmet Oz, noto cardiochirurgo, si fa aiutare da Julie Motz (operatore Reiki) durante le operazioni a cuore aperto ed i trapianti di cuore con ottimi risultati sul decorso post-operatorio.
  • Marin General Hospital - Marin, California
Julie Motz (operatore Reiki) ha sperimentato Reiki durante le operazioni (ad. es. mastectomia) con ottimi risultati.
  • Albert Einstein Healtcare Network - Philadelphia
True Gala conduce ricerche scientifiche sull'efficacia del Reiki in casi di AIDS avanzato.
  • Dana-Farber Cancer Institute - Boston
Le cure complementari (CAM), tra cui Reiki, sono state integrate alle normali cure oncologiche. Conduce ricerche scientifiche sull'efficacia del Reiki ed altre discipline in oncologia.
  • Warren Grant Magnuson Clinical Center of the National Institutes of Health (NIH)
Ann Berger, responsabile del Pain and Palliative Care Service (Servizio Dolore e Cure Palliative) dell'ospedale, nel 2000 ha introdotto il Reiki con successo in quest'ambito
  • In Svizzera alcune assicurazioni e casse mutualistiche rimborsano i trattamenti di Reiki. Eccone alcuni:
Groupe Mutuel (gruppo che comprende 15 assicurazioni diverse), IntrasSwicaLa Caisse VaudoiseSupra.


REIKI NELLE STRUTTURE SANITARIE IN ITALIA E ALL'ESTERO
- MAGGIO 2013 -
REIKI NEGLI OSPEDALI


LA CITTA' DELLA LUCE NEWSLETTER N.119
Associazione Culturale e di Promozione Sociale
Centro Studi Discipline Bionaturali e Arti per il Benessere
Centro Studi Sistemici sull'Individuo, la Famiglia e la Società
Ecovillaggio e Comunità di Ricerca Etica, Interiore e Spirituale 



La foto mostra l'equipe di chirurghi dell’Ospedale principale di Cordoba, Reina Sofia, mentre si riunisce in un cerchio di guarigione prima di un intervento chirurgico. E' una pratica abituale prima di ogni intervento. L'équipe utilizza l'energia Reiki per assicurarsi che l'operazione si svolga per il più alto bene del paziente.
La Reiki Master Daniela Picilocchi ha attivato una Petizione presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’accettazione di questa petizione potrebbe avere ripercussioni molto significative per l’Umanità. In ambito scientifico potrebbe determinare importanti cambiamenti di visione nei confronti della malattia, della cura e della prevenzione.

Testo della Petizione:

Che l’Organizzazione Mondiale della Sanità non precluda la felicità e la salute all’Umanità ignorando che l’uomo ha un’anima.
Firmando questa petizione contribuisci alla realizzazione della pace e dell’amore nel nostro Pianeta. E' una questione molto importante e insieme possiamo fare qualcosa per risolverla! Considerare l’uomo come un’anima, al di là di ogni religione, innalza gli uomini nella coscienza dell’Amore e della Fratellanza universale.
Una scienza senz'anima non può ricondurre a unicità la molteplicità dei fenomeni dell'essere vivente implicati nella polarità salute/malattia perché prende in considerazione solo il corpo fisico. Un essere umano è costituito anche da un' emanazione aurica, da una coscienza in evoluzione, da un Cuore che ama, da un'Anima e dai motivi segreti dell'Anima. La scienza non comprende l'origine di molte malattie perché considera l'uomo solo come un corpo fisico. Una scienza senz'Anima non può curare veramente, né riesce a fare prevenzione.

Vi segnaliamo un ottimo articolo scaricabile gratuitamente nella nostra sezione LIBRI GRATUITI dal titolo:
" IL REIKI NELLA ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE IN OSPEDALE"
scaricalo subito oppure leggi il preview dell'articolo nel nostro blog click qui. 

Titolo: Il Reiki nell'assistenza infermieristica al paziente
Descrizione: Riassunto Reiki è un antico e semplice metodo di cura tramite il tocco delle mani. Si tratta di una tecnica di rilassamento, efficace anche nel malato oncologico,durante i trattamenti chemio e radioterapici, sia nella fase avanzata e terminale sia come coadiuvante nella terapia del dolore. Scopo del presente studio è valutare se Reiki, in supporto alle terapie convenzionali, possa contribuire ad alleviare i sintomi correlati alla patologia neoplastica nel paziente oncologico anziano. In uno studio pilota, prospettico, sono stati arruolati 25 pazienti (16 donne), età media 71 anni, affetti da neoplasia in stadio avanzato e con performance status secondo Karnofsky tra 50 e 10. Sei pazienti sono stati accompagnati alla morte. Sono stati eseguiti 6 (range 2-9) trattamenti Reiki per paziente, a cadenza bi-trisettimanale. Il rilassamento è risultato medio-profondo nel 90% dei pazienti, il riscontro soggettivo di sentirsi meglio, nel 94%, l'indice di gradimento da parte dei pazienti 9,5 (score 0-10). Per quanto riguarda i parametri clinici, si è registrato un miglior controllo del dolore, dell'agitazione, della nausea e del vomito. I pazienti terminali sono stati accompagnati alla morte nell'accettazione e in serenità. Nel paziente anziano affetto da tumore in fase avanzata, Reiki sembra contribuire ad alleviare i sintomi della malattia e degli effetti collaterali delle terapie, e migliora la qualità di vita. Nell'infermiere che tratta, Reiki sostiene la relazione, riduce l'ansia nella cura, aumenta l'empatia, sviluppa Amore e compassione. Scopo del presente studio è valutare se Reiki, in supporto alle terapie convenzionali, possa contribuire ad alleviare i sintomi correlati alla patologia neoplastica nel paziente oncologico anziano, in stadio avanzato o terminale, e migliorare la qualità dell'assistenza da parte del personale infermieristico (progetto "Ospedale senza Dolore").

I dati sopra riportati sono i casi più importanti e conosciuti a livello internazionale.
L’elenco non è esaustivo ed è in continuo aggiornamento.
Le informazioni sono state reperite tramite internet sui principali siti nazionali ed internazionali sull’argomento.

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